11 marzo – Coronavirus: Farmaco sperimentale a Napoli
Aggiornato il 12 marzo 2020
++ DOVEROSA PREMESSA ++
Una cura contro il Coronavirus Covid-19 non c’è (per ora). Nel mondo sono già in elaborazione diversi vaccini sperimentali: in Cina, USA, Regno Unito. Le comunità scientifiche e della ricerca di tutto il mondo stanno cooperando per fare fronte unico in questa battaglia contro il coronavirus (SARS-CoV-2). E questo non ci lascia che sperare.
++ Cosa succede a Napoli? ++
Presso l’Ospedale Cotugno di Napoli, individuato come “avamposto sanitario della Campania” nella battaglia al Coronavirus, si sta utilizzando un nuovo trattamento sperimentale. E sembra che stia dando risultati che fanno ben sperare.
++ Il dottor Ascierto ++
Paolo Ascierto è il presidente della Fondazione Melanoma e Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli.
Ed è stata sua l’idea di somministrare ai contagiati e in gravi condizioni un farmaco utilizzato in genere per l’artrite reumatoide.
Si tratta del TOCILIZUMAB, un farmaco approvato e usato per l’artrite reumatoide, perché blocca l’azione di una specifica proteina (citochina) chiamata interleuchina-6, coinvolta nei processi infiammatori del nostro organismo.
<<Quando il virus entra nei polmoni, le cellule del sistema immunitario reagiscono per cercare di uccidere il virus, ma producono talmente tante citochine che a un certo punto queste fanno più male che bene>>, provocando quindi insufficienza respiratoria, spiega il dottor Ascierto.
++ L’intuizione del dottore di Napoli ++
Sulla base di queste considerazioni, il dottor Ascierto ha intuito che l’uso del Tocilizumab avrebbe potuto generare dei primi risultati. Il confronto con altri scienziati nel mondo, prima di tutto quelli cinesi, non si è fatto attendere.
<< Ci hanno detto che, non solo la nostra è un’ottima idea, ma anche in Cina avevano trattato 21 pazienti con lo stesso farmaco, e tutti quanti hanno recuperato >>.
++ Primi risultati concreti ++
Due pazienti selezionati all’ospedale Cotugno di Napoli tra i più critici, uno intubato e uno da reparto con più di 60 anni, hanno avuto un miglioramento importante dei parametri respiratori, in meno di 24 ore.
Ora anche altri ospedali, tra i quali il San Raffaele di Milano, l’ospedale Sacco, quelli di Brescia e di Fano (nelle Marche) stanno provando a testare il tocilizumab. E anche qui i risultati fanno ben sperare.
Dunque, il farmaco tocilizumab può essere impiegato nella polmonite da Covid-19.
++ ATTENZIONE ++
Questo farmaco è di Fascia H, cioè può essere somministrato solo ed esclusivamente in strutture ospedaliere. Inoltre è BENE SPECIFICARE che il Tocilizumab NON E’ UNA CURA, in quanto non agisce contro il Coronavirus, ma ne contrasta le complicazioni.
Questa però potrebbe rappresentare una prima strada da intraprendere per dare una boccata di ossigeno al nostro Sistema Sanitario, specialmente per quel che riguarda i reparti di Terapia Intensiva. E resta da considerare il fatto che anche questo trattamento è ancora del tutto in via sperimentale.
Qui l’intervista integrale del dottor Paolo Ascierto:
https://www.ilmessaggero.it/italia/coronavirus_news_farmaco_anti_artrite_funziona_perche_napoli_guariti_quale_ultime_notizie-5105832.html
++ IL SOLITO COMPLOTTO delle CASE FARMACEUTICHE ++
No nessun complotto.
La Rosche Pharma, una casa farmaceutica italiana con sede a Monza (Lombardia) ha deciso di mettere GRATUITAMENTE a disposizione la produzione del farmaco per avviarne subito la sperimentazione su scala nazionale.
(Qui il comunicato stampa: https://www.roche.it/it/roche-si-fa-in-quattro.html )
Per ora non è noto quanto sia ancora lunga la strada per arrivare ad un vaccino contro il Coronavirus COVID-19, ma si iniziano intravedere primi spiragli che fanno ben sperare.
Marco Giordano
(Giornalista iscritto all’Ordine con tessera n. 168854)