Mortalità Coronavirus 3,4%? Disinformazione almeno 70%
L’ennesimo giro di giostra mediatico sul Coronavirus è iniziato martedì 3 marzo 2020, a seguito della conferenza stampa giornaliera rilasciata dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Al minuto 6:55, il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus (attuale direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della sanità) dice esattamente:
<<Globally, about 3.4% of reported COVID-19 cases have died. By comparison, seasonal Flu generally kills far fewer than 1% of those infected>>.
Quest’ultima frase è stata tradotta, ma soprattutto liberamente interpretata, in modo barbarico, da tante (forse troppe) testate giornalistiche nazionali (cartacee e online), che hanno deciso di titolare in maniera sciagurata: “OMS, mortalità coronavirus a 3,4%. Non è influenza”.
Errore grossolano, con cui ancora una volta si è cavalcata l’ansia e la confusione tra i cittadini.
Si può parlare adesso di Mortalità? NO
Qualunque divulgatore, così facendo, riuscirebbe a dimostrare solo una cosa certa: quella di non avere la benché minima idea della differenza sostanziale tra LETALITA’ e MORTALITA’, che esiste nel campo scientifico-epidemiologico.
Ovviamente, come sempre, la risposta arriva dal sito ufficiale dell’istituto superiore di sanità (consiglio a colleghi, e non, di consultare più spesso fonti simili):
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/img/info/leaflet-CORONAVIRUS_24_02_2020.pdf
Nel link qui sopra, trovate una serie di semplicissime infografiche, quella che ci interessa è una in particolare:
“La Letalità in medicina indica il rapporto tra il numero di morti infetti di una certa malattia e il numero di malati della malattia stessa” (quindi LETALITA’ = malati morti : malati totali).
“La Mortalità, spesso confusa con la Letalità, è invece diversa e porta a risultati molto diversi. Infatti questo indice misura il rapporto tra numero di morti per una determinata malattia sul totale della popolazione media, in un determinato intervallo temporale di osservazione” (quindi MORTALITA’ = malati morti : totale popolazione in un preciso intervallo temporale).
Quello che risulta evidente, anche a chi non ha una laurea in medicina, è che in questo momento non ha alcun senso parlare dell’indice di mortalità, poiché questo viene appunto calcolato su un livello temporale ben definito. Un’operazione Praticamente impossibile su una malattia nuova, ancora in corso, i cui dati vengono aggiornati giorno per giorno, quindi senza un intervallo di tempo che abbia un inizio e soprattutto una fine.
VERIFICA della VERIFICA:
Guardiamo ai fatti.
In oltre 30 minuti di video di conferenza stampa, il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus (direttore della OMS) in realtà non ha MAI parlato di mortalità.
La frase pronunciata al minuto 6:55, letteralmente è tradotta:
<<A livello globale, circa il 3,4% dei casi infetti da COVID-19 è deceduto. In confronto, l’influenza stagionale generalmente uccide molto meno dell’1% di quelli infetti>>.
Si parla di INFETTI:
Quindi la prima considerazione del dott. Ghebreyesus è sulla LETALITA’, perché evidentemente il direttore dell’OMS sa bene che non avrebbe alcun senso parlare adesso di mortalità. Non solo, lo stesso dato sulla letalità, il famoso 3,4%, è un dato del tutto instabile, che varierà nel corso del tempo.
Infatti, lo stesso dott. Ghebreyesus subito sottolinea (al minuto 4:07):
<<But as we get more data we are understanding this virus and the diseases it causes and more and more. This virus is not SARS, it’s not MERS and it’s not influenza. It is a unique virus with unique characteristics>>.
TRADOTTO letteralmente: <<Però, man mano che otteniamo più dati, comprendiamo questo virus e le malattie che causa e altro ancora. Questo virus non è la SARS, non è la MERS e non è l’influenza. E’ un virus unico con caratteristiche uniche>>.
A questo link sul sito ufficiale della OMS, trovate l’intera trascrizione di tutto il video della conferenza stampa del 3 marzo 2020: https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/transcripts/who-audio-emergencies-coronavirus-press-conference-full-03mar2020-final.pdf?sfvrsn=d85a98b8_2
QUINDI?
Lanciare gli scoop del giorno su ogni possibile nuovo dato numerico, o su qualunque minima nuova notizia, che può cambiare dall’oggi al domani, è solo un modo per restare sul carrozzone e fare più lettori, più vendite, più spettatori. E questo non sembra proprio quello che serve adesso.
Nella stessa conferenza stampa del 3 marzo 2020, il Dr. Mike Ryan, direttore esecutivo del programma di emergenza sanitaria della OMS, conclude:
<<Here we have a disease for which we have no vaccine, no treatment, we don’t fully understand transmission, we don’t fully understand case mortality, but what we have been genuinely heartened by is that unlike influenza, where countries have fought back, where they’ve put in place strong measures, we’ve remarkably seen that the virus is suppressed>>.
TRADOTTO: <<Abbiamo a che fare con una malattia di cui non abbiamo un vaccino, nessun trattamento, non comprendiamo appieno la trasmissione, non comprendiamo appieno la mortalità per caso, ma ciò da cui siamo stati sinceramente incoraggiati è che, a differenza dell’influenza, nei paesi che hanno reagito, dove hanno messo in atto misure forti, abbiamo notato che il virus è stato soppresso>>.
(Ovviamente, in questo caso, non si intende soppresso come debellato, ma contenuto nella diffusione su larga scala e ad alta velocità, riuscendo a rallentare o addirittura fermare i contagi).
Marco Giordano
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Qui il video integrale della conferenza del 3 marzo 2020, sul canale ufficiale YouTube della WHO (World Healt Organization – Organizzazione Mondiale della Sanità): https://youtu.be/9YtGe4xzcmQ
Qui il video direttamente sul sito ufficiale della WHO: https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/media-resources/press-briefings#